Gli Organi della Basilica
La Basilica di San Gaudenzio è l’edificio che caratterizza maggiormente la skyline di Novara, con la sua eccezionale cupola alta 122 m. La chiesa, che è concattedrale di Novara, è dedicata al primo Vescovo della città, Gaudenzio (IV sec.), ed è stata costruita, tra il 1577 e il 1630, in forme tardorinascimentali e manieriste su progetto di Pellegrino Pellegrini detto Tibaldi dopo la distruzione dell’antica basilica extramuranea da parte degli Spagnoli. La basilica del Tibaldi è a croce latina con una sola navata alta XXX larga XXX (XXX al transetto) e lunga XXX, coperta da volta a botte. La cupola è stata costruita tra il 1844 ed il 1888 su progetto di A. Antonelli ed è uno degli edifici in mattoni più arditi del mondo. Questo insieme di volumi architettonici determina una acustica fuori dall’ordinario e particolarmente adatta a caratterizzare la musica per organo.
La Basilica di S. Gaudenzio ha costantemente posseduto un organo, il primo dei quali (1590) salvato dalla distruzione della chiesa antica. Dal 1937 e sino a dopo la II guerra mondiale la Basilica fu chiusa dall’Autorità per timori sulla stabilità della cupola: questo comportò la progressiva perdita degli elementi deperibili o trafugabili, tra i quali l’organo maggiore ricostruito da A. Mentasti nel 1900 a partire dall’organo Serassi del 1829. Già nel 1942, giudicato non recuperabile l’organo Serassi-Mentasti, era stata presa la decisione di dotare la chiesa, non appena fosse stato possibile la sua riapertura, di un nuovo ed aggiornato strumento, avviando i primi contatti con la Ditta Mascioni. Al termine del secondo conflitto mondiale fu dato l’incarico a Vincenzo Mascioni di costruire il nuovo organo maggiore della Basilica: il progetto fu messo a punto con la collaborazione dei Maestri Ulisse Matthey e Pietro Ferrari. Lo strumento è uno degli ultimi di grandi proporzioni costruito sotto la direzione di Vincenzo Mascioni (1871-1953) e si caratterizza per la sontuosa varietà di fondi (connotati da un’intonazione classica ed austera) e per la rotonda ed elegante sonorità delle ance. Tra le 3484 canne che ne formano la parte sonora è stato mantenuta la parte superstite all’intervento di Mentasti delle file di Ripieno del Grand’Organo, realizzate nel 1829 dai Fratelli Serassi di Bergamo, come pure le canne di facciata, rispondenti al Principale 16’ del medesimo manuale. La trasmissione tra consolle e corpi sonori è elettropneumatica, con somieri brevettati a membrane interne. La costruzione impeccabile, nonostante le difficoltà del secondo dopoguerra, permette di ascoltare lo strumento nella sua configurazione originaria: nell’oltre mezzo secolo di vita dello strumento, e nonostante il microclima della basilica sia particolarmente severo a causa del “tiraggio” della cupola, i Mascioni hanno eseguito soltanto interventi di manutenzione, ripulendo i corpi sonori e sostituendo i magneti e le membrane usurate oltre ad avere reso la consolle indipendente dal corpo dello strumento, nel 1977. Non è stata sinora necessaria la ricostruzione di intere parti e l’affidabilità dello strumento ne permette il costante uso liturgico e concertistico.
Prospetto Fonico dell’Organo Vincenzo Mascioni Opus 632
Manuali da 61 note
Pedaliera concavo-radiale da 32 note
Trasmissione elettropnemuatica, consolle mobile
1° manuale: Positivo (in cassa espressiva)
Principale 8’
Bordone 8’
Viola 8’
Flauto 4’
Ottava 4’
Sesquialtera 2’ 2/3
Decima Quinta 2’
Cornetto combinato
Ripieno 4 file
Clarinetto 8’
2° manuale: Grand’Organo
Principale 16’
Principale 8’
Principale II 8’
Flauto traverso 8’
Dulciana 8’
Flauto a camino 8’
Ottava 4’
Flauto 4’
Duodecima 2’ 2/3
Decima Quinta 2’
Ripieno grave 3 file
Ripieno acuto 4 file
Voce umana 8’
Tromba 8’
Campane tubolari (sol ÷ fa)
3° manuale: recitativo (in cassa espressiva)
Bordone 16’
Eufonio 8’
Principale 8’
Flauto 8’
Quintadena 8’
Viola da Gamba 8’
Salicionale 8’
Ottava 4’
Flagioletto 4’
Silvestre 2’
Ripieno 3 file
Voce celeste 8’
Concerto Viole 3 file
Tromba armonica (*) 8’
Oboe 8’
Voce corale 8’
Annullatori
Ripieni
Fondi 16’
Accoppiamenti
Ance Positivo
Ance Grand’Organo
Ance Recitativo
Ance Pedale
Ance tutte
Pedale
Aucustico 32’
Contrabbasso 16’
Principale 16’
Subbasso 16’
Bordone 16’
Basso 8’
Bordone 8’
Principale 8’
Cello 8’
Quinta 5’ 1/3
Ottava 4’
Ripieno 6 file
Bombarda 16’
Tromba 8’
Tromba 4’
Campane tubolari (sol ÷ fa)
Accoppiamenti
Superottava Positivo
Superottava Recitativo
Espressivo > Positivo
Superottava Espressivo > Positivo
Positivo > Grand’Organo
Superottava Positivo > Grand’Organo
Recitativo > Grand’Organo
Superottava Recitativo > Grand’Organo
Subottava Recitativo > Grand’Organo
Positivo > Pedale
Superottava Positivo > Pedale
Recitativo > Pedale
Superottava Recitativo > Pedale
Grand’Organo > Pedale
Superottava Grand’Organo > Pedale
Nota: superottave ai manuali reali fino al Fa5
(somieri da 66 note).
Accessori
5 combinazioni fisse
6 x 256 combinazioni aggiustabili con avanzamento sequenziale
Tremolo 1° e 3° manuale
Cambio automatico pedale
Staffa dell’espressione
Staffa del graduatore
Diapason 435 Hz a 20°C
(*) con contr’ottava reale per ottenere una tessitura di 16’ su tutta la tastiera quando accoppiata in subottava al Grand’Organo.
ATTO DI COLLAUDO
Per incarico del Rev.mo Can. Mons.Guido Tonetti e del Ven. Capitolo della Basilica di San Gaudenzio in Novara ho esaminato minuziosamente il nuovo organo costruito dalla Ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio (Varese). Lo strumento, composto di 55 registri sonori, è completamente elettrico, ed è stato eseguito in perfetta regola d’arte. Nel suo interno le migliaia di canne e i vari accessori sono distribuiti in modo razionale e pratico.
Ottima la rifinitura di ogni singola parte (consolle, centralini elettrici, somieri, mantici). Tutti i registri sono ben caratterizzati nelle loro particolarità foniche ed ogni canna è stata intonata con ammirevole uguaglianza ed equilibrio nei riguardi del Registro a cui appartiene. Lodevole inoltre l’armonizzazione e fusione dei vari complessi sonori: principali, ottave e ripieni; forte con ance; forte generale.
L’organo della Basilica di San Gaudenzio, alla sua prova finale, ha corrisposto pienamente in ogni minimo particolare e la Ditta costruttrice può essere ben contenta del risultato artistico e tecnico della sua opera.
Nel rivolgere il mio particolare compiacimento e le vivissime congratulazioni al Can. Mons. Tonetti e al Ven. Capitolo della Basilica per aver dotato il Tempio di S. Gaudenzio di una nuova pregevole opera d’arte, colgo l’occasione gradita per estendere alla famiglia artigiana Vincenzo Mascioni i miei più sinceri complimenti per il brillante esito del suo lavoro.
Roma, 27 maggio 1949
Fernando Germani